giovedì 12 febbraio 2015

Curriculum Vitae

Oggi voglio fare pubblicità spudorata.

Ieri sera, nell'ambito del NEUF (Non E' Un Festival) organizzato per i due anni di vita del portale PRATOSFERA, sono stato a un reading di poesia.
E già così uno sembra impegnato, colto. Forse anche serioso, complicato. Direi addirittura triste, ombroso, che si sa, le poesie hanno quasi sempre quel retrogusto di malinconia e tristezza che le rende così affascinanti e lontane. 
Insomma una descrizione che, per chi mi conosce, non è esattamente calzante.

Solo che il reading era di Guido Catalano.
Guido Catalano è un poeta torinese autore di una manciata di libri che gira l'Italia per fare promozione e venderli sti benedetti libri, che se sei fuori dai circuiti che contano, quelli che ti fanno vendere se sei Volo, Coelho o Pennacchi, la promozione te la devi fare da solo. Lui gira con un trolley pieno di libri, sperando sempre di portarlo a casa più vuoto di quanto era alla partenza e cerca di convincervi attraverso questi reading di circa un'ora.
Vi dico soltanto che ieri sera i libri non sono bastati ed eravamo molti di più di quelli che mi sarei aspettato di trovare. 

E' una poesia divertente e perspicace, fluida e toccante, che nell'allegria generale non manca di farti arrivare quel tocco di malinconia che dei versi devono sempre avere dentro di se. Ma quando una sala intera scoppia a ridere più e più volte durante una lettura capisci che si può scrivere di tutto in tanti modi diversi.
Lui di solito parla d'amore. A suo modo, ma parla d'amore.
Io qui vi metto una sua poesia, quella con cui apre i reading e che racconta un po' di lui, invitandovi a visitare il suo sito e, se vi va, a comprare i suoi libri (http://www.guidocatalano.it/); questa si chiama Curriculum Vitae:

Sono nato alle 8.50 del mattino
un 6 febbraio
era il ‘71.
Faceva freddo e buio.
Cesareo
due settimane in anticipo.
Mi hanno sùbito operato di ernia inguinale
che chi inizia bene
è a metà dell’opera.
A 17 anni ho deciso che volevo diventare una rock star
poi ho capito che forse non ce la facevo
e ho ripiegato su poeta professionista vivente
che c’erano più posti liberi.
Son tre anni che non ho una fidanzata
e quindici che non ho un gatto.
Ho scritto sei libri di poesie.
Gli ultimi due hanno venduto più di 10.000 copie
anche se gli addetti ai lavori non ci credono.
Spesso gli addetti ai lavori sono degli imbecilli.
Tengo letture pubbliche in tutta Italia
in un tour infinito
ma non sto diventando ricco.
Il mio primo bacio l’ho dato a un’ età che ci sta gente
che ha già avuto il tempo di partire per la guerra
di sopravvivere alla guerra
di tornare dalla guerra
di avere tre figli
due mogli
quattro cani
e un mutuo a tasso variabile.
Non ho mai fatto a pugni
non sono automunito
non so sparare con armi da fuoco
anche se ho fatto due mesi di militare
ma quando i commilitoni erano a imparare il fucile e la bomba a mano
io ero a farmi misurare il piattismo plantare all’ospedale di Genova.
I battutisti mi annoiano
ho paura della morte
se fossi scacco vorrei essere il cavallo.
Non faccio prigionieri
non faccio feriti
qualche disperso.
Mi sono innamorato quasi sempre
di ragazze con gli occhi chiari
tranne l’ultima che il colore non si capisce.
Venezia è bella
e io ci vivrei.

Già l'ultima frase vi fa capire quanto sia distante dal luogo comune. In generale credo sia un bellissimo esempio di come si può essere intelligenti, irriverenti, divertenti, mai volgari facendo qualcosa che abbia anche una valenza a livello intellettivo. 
E vedendo quello che gira oggi e quello che viene considerato (contro)cultura credo non sia davvero poco.

Talking Heads - This must be the place



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