mercoledì 4 febbraio 2015

0 Tolerance

Fondamentalmente sono un intollerante.
Lo dico sempre, ho la pazienza di Giobbe (http://it.wikipedia.org/wiki/Giobbe), una pazienza e un sangue freddo in certe situazioni che mi portano a mordermi la lingua e a far si che eviti di dire o fare cose di cui potrei, in seguito, pentirmi amaramente.
Ma queste sono le azioni.
Perchè nei pensieri e negli atteggiamenti privati divento pesantemente intollerante e mi sto accorgendo che questa intolleranza aumenta col passare degli anni.
Apprezzo sempre di più gli atteggiamenti tolleranti e pacificatori negli altri, salvo poi rivelarmi un focolaio di guerre (che fortunatamente riesco a gestire, in un modo o nell'altro).

Non tollero per nulla la sovraesposizione, l'egocentrismo spinto (nei limiti ritengo sia anche una qualità) e la presunzione mascherata.
Non tollero l'afa e quando dico afa parlo anche di quella che ti fanno certe persone, che  a volte potrebbero anche volatilizzarsi all'istante, per quanto mi riguarda.
Non tollero i paraocchi. Che se volete è un po' un controsenso perchè intolleranza e paraocchi sono due concetti che vanno a braccetto, ma credo di poter dire che questo è uno di quegli ossimori che a volte calzano a pennello, un po' come dire "ghiaccio bollente". I paraocchi non li sopporto ai cavalli, figuriamoci ai cristiani. E pensare che c'è chi li applica a tutta la propria vita e c'è chi invece va a settori. Buttateli via. Sempre. E' uno di quegli assoluti che vanno benissimo.
Non sopporto la gente disonesta e chi vive cercando di fregare gli altri. Fondamentalmente non capisco come fanno a dormire bene la notte. E non sopporto nemmeno chi ti parla alle spalle, che se le cose me le dici in faccia, per quanto dure e pesanti possano essere, posso anche rispettarti.
Non sopporto i nomi dei lavori che la gente sceglie su linkedin. All'inizio confesso trattavasi di invidia pura, perchè a leggere lì sembravano tutti lavori decisamente più interessanti del mio (ci vuole poco dire...ok, autorete...). Poi parli con uno, due, tre persone diverse e scopri che quei nomi altisonanti altro non sono che roba di bassa lega (mica sempre, per carità) che però in italiano fa molta, MOLTA, meno scena. E allora mi dico, voi siete la versione professionale di quelli che chiamano il figlio CRISTOPHER o WILLIAM, perchè CRISTOFORO o GUGLIELMO suonano male. Serve aggiunga qualcosa?
Non sopporto chi cita autori, fa proclami di letture varie e poi si scopre che manco ha aperto la gazzetta. Però non sopporto nemmeno Fabio Volo, Coelho, Ozpetek e Botero. Sono bipartisan direi.
Non sopporto chi parcheggia nei posti destinati ai disabili, foss'anche per 5'. Lo so, è un luogo comune, ma gli metterei il cranio in una morsa.
Non tollero la neve in città, che rompe le balle. Ma nei boschi è tutta un'altra musica.
Non tollero il latino-americano e ogni volta che vedo una scuola di ballo mi viene da entrare e urlare a tutti "PERCHE'?". Poi mi rendo conto che probabilmente non ne uscirei e tiro dritto.
Non tollero il rhum, ma questa probabilmente è un'altra storia.

Ed in tutto questo, dopo numerosi esami, o non è venuto fuori che non ho alcuna intolleranza alimentare?
Mi pare davvero il colmo!
Il brano di oggi ci sta perfettamente, sarà forse perché mentre scrivevo a forza di dire tollero mi è entrato in testa da solo...

Manic Street Preachers - If you tolerate this...




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