venerdì 29 marzo 2013

Homer Simpson uno di noi

Continuiamo sulla linea dell'ultimo post, tanto si sa, a me le classificazioni me l'hanno sempre fatta prendere parecchio bene. A essere sinceri volevo scrivere "continuiamo sul leit motiv...", ma poi mi sono impallato sull'etimologia e per non scrivere una castroneria ho aggirato il problema.

Dunque siamo praticamente a Pasqua, c'è chi va via e chi rimane a casa (uno a caso?), il tempo continua a essere coerente col periodo dell'anno (la Pasqua non cade a Novembre???), senza che si veda un miglioramento all'orizzonte. Il sito del Lamma e "Il Meteo" sono più consultati di YouPorn nell'ultimo periodo (ora forse ho esagerato) e c'è una voglia matta di cambiare l'armadio, ma ancora bisogna pazientare. Intanto si cambia di nuovo l'ora: a questo giro si mette l'orologio un'ora avanti, le giornate sembreranno ancora più lunghe e si perderà un'ora di sonno (per Pasqua, indolore...). 

Tralascio volutamente le caterve di fatti di cronaca: governi, marò, situazione economica, la quantità delle mie scarpe e quelle da comprare, tanto non gliene frega una mazza a nessuno, passiamo oltre, alle cose "in" e alle cose "out" (come se di queste gliene fregasse qualcosa a qualcuno....vabbè....).


COSE BELLE BELLE IN MODO ASSURDO:

- l'Ananas, tanto l'è brutto e scomodo da pulire quanto fa andare via di cervello a mangiarlo. Uno dei frutti più dolci e che danno dipendenza in assoluto. Lo si accosta al pollo, lo si mette sulla pizza (solo alle Hawaii, blasfemi!), tanto è il bisogno di ingurgitarne quintali. Non dimentichiamo anche tutte le proprietà parallele del frutto, un edulcorante naturale, sulle quali però credo sia il caso di aprire un post in fascia non protetta....

- il lunedì di pasquetta, quando ero GIOVINE, pasquetta segnava l'avvio della stagione balneare, treno per viareggio, walkman (per i tamarri stereo portatile acceso con volume da denuncia fisso: consumo pari a 16 pile torcia all'ora, ma il bisogno di tamarreggiare supera ogni spesa) e spiaggia. A pensarci ora, vedendo il clima pare d'essere emigrati a Helsinki, ma rimaniamo fiduciosi. Rimane il fatto che comunque ci si gode una settimana corta, e partire dal martedì mi pare già qualcosa!

- Homer Simpson, qualcuno mi chiederà icchè c'entra homer simpson in quest'elenco. La verità è che non c'entra una mazza, ma ho appena scoperto che nel cartone animato homer ha 36 anni esattamente come me. Ora, a vedere come li porta Homer sinceramente non posso che essere lusingato dei miei 36 anni... (per la serie le si troverebbero di sotto terra!)...

COSE CHE PER PASQUA ANCHE NO (E ANCHE NO SEMPRE..):

- le costolette d'agnello: non mi prendete per animalista a oltranza, il motivo non è quello. Semplicemente, quando mangio voglio mangiare e con le costolette d'agnello l'è tutto "un ciucciare tra osso e osso e alla fine non mangi nulla!" (cit.). Quindi facciamo vivere sti poveri agnellini, aspettiamo che diventino pecore e ci si fanno dei formaggi da paura, da riempire taglieri su taglieri...

- la cioccolata al latte: sarei tentato di dire che non esiste, ma in certi casi la ci può anche stare, se proprio si deve essere tolleranti. Quando dico in certi casi parlo di età fino ai 13 anni, poi si passa alla fondente, di quella amara con il 90% di cacao, che ti lascia un sapore in bocca spettacolare, invece di quella allappatura (si dice?) tipica del cioccolato al latte. Non calcolo nemmeno il cioccolato bianco, una volta sparito il galak doveva sparire anche quello.

- i bimbiminkia in vacanza dalla scuola: arrivare la mattina a lavoro è l'unico aspetto positivo, ci metti 3' netti beccando tutti i semafori rossi. Per il resto rimane solo la auto-flagellazione: locali e cinema pieni di 16enni con ciuffi spaventosi (l'industria del gel ha fatto passi avanti incredibili, sospetto ci mettano il cemento dentro), ovunque ti muovi trovi motorini o mandrie di ragazzetti che riempiono luoghi a loro altrimenti proibiti. Intendiamoci, non ce l'ho mica con loro, è una fase, una fase che passa per tutti. Io stesso mi ricordo quando ero così e provo assoluta vergogna (oltre alla voglia di cancellare ogni prova bruciando abiti e fotografie). Dimenticavo, mai avuto un ciuffo spaventoso, quello è roba da pochi eletti (in compenso avevo i capelli lunghi alla fiorello in karaoke....oddio vomito.).

- gli spotted, ora, non per fare il nostalgico (credo di non esserlo affatto), ma prima al massimo trovavi la serata "C'ERA L'H" al Kajà, per lasciare messaggi anonimi alla belloccia di turno (sistematicamente caduti nel vuoto...). Ora ci sono questi spotted: in due righe è difficile da spiegare ma sono pagine, sui social network, in cui lasciarsi messaggi anonimi...cercateli e vi fate due risate...


Ora vi lascio un trip dell'ultima ora, il dubstep.


Skrillex - Bangarang ft. Sirah



venerdì 22 marzo 2013

VEDO / NON VEDO

Era un pezzetto che non scrivevo, stamattina mi sveglio e leggo dei marò che son stati rispediti in india. Come rovinarti un altrimenti ottimo venerdì mattina. Vabbè volevo scrivere di argomenti più leggeri e non mi farò distogliere sennò parto con la filippica.

Ieri mentre vagavo tra Aulla e Carrara vedo un paio di cose che mi saltano all'occhio e mi viene l'idea per scrivere questo post.

COSE CHE NON SI POSSONO VEDERE:

- il borsello da uomo, ma dico io, negli anni 70 forse andava di moda, ma oggi, sta mania di portarsi dietro la borsina, ma di che sa? Ora, seriamente, ma un uomo che deve metterci nella borsa? Sia chiaro, non parlo delle messenger bag, le cui dimensioni si prestano anche a un uso lavorativo. Io non capisco quelle cacatine di borselli minuscoli che si portano a tracolla, con il nulla dentro, che rappresentano una bestemmia urlata in faccia a chiunque abbia una parvenza di senso estetico. Come direbbe il babbo del Pieraccioni nel Ciclone: "MA CHE VI SIETE PETTURATI IL CERVELLO?";

- il calzino bianco di spugna, roba che se la vedi la mattina presto ti fa lo stesso effetto allo stomaco della caponata. C'è anche chi lo sceglie come accessorio per uscire la sera. Io per voi chiederei la non capacità di intendere e volere. Che poi sistematicamente il calzino di spugna cala (l'elastico deve essere di origine cinese....) e chi lo indossa è costretto, nell'atto di tirarlo su, a mostrarlo all'umanità intera. Non è mica giusto farci soffrire così. Non si fa;

- il marsupio, si ricollega in parte al "borsello da uomo" di cui sopra. Uno dei simboli degli anni '90, che per fortuna sono finiti da tempo. Purtroppo qualcuno non se ne è reso conto. Quella protuberanza in zona pelvica è una cosa agghiacciante, specialmente quando condita da caterve di cerniere ciondolanti che ne evidenziano le 180 tasche disponibili: anche qui, ma per metterci cosa? Portati uno zaino, una borsa e amen. Non parlo della variante "Indossa il marsupio a tracolla", che sennò rischio di inneggiare alla violenza;

- la dacia sandero, quella non è una macchina, è uno scherzo della natura. Ora va bene che si tratta della DACIA e non di una BMW o AUDI, ma porca puttana che c'era verso farla più brutta?
Non solo, io vorrei capire icchè gli dice il cervello a uno che la compra. Nemmeno la giustificazione "costava meno che tutte le altre" mi basta, è una cosa ABERRANTE tanto l'è inguardabile. Vade retro SATANA!

COSE CHE CI GARBANO E PARECCHIO:

- le donne in tuta, intendiamoci, sono da sempre un sostenitore dei tacchi e della giusta esaltazione della femminilità attraverso un bell'abito da sera. Ma quando una donna sta bene in tuta, naturale, magari anche senza trucco, allora siamo all'apoteosi. Vuol dire che in qualunque condizione tu la veda, merita sempre la tua attenzione. Tanto di cappello;

- le bibite della palestra fit-star, qui c'è poco da dire, scoperta recentissima, faranno anche venire un po' di cagotto, ma dentro c'è la cocaina per forza. Danno una dipendenza assurda, sono esageratamente dolci, ma buonissime, anzi ora vo in palestra e ne bevo un litro....

The XX - Vcr


giovedì 14 marzo 2013

Rinnovamento

Ovvia ora c'è anche il Papa. Se ci regalano un governo nuovo (magari stabile è chiedere troppo?) comincio a rivedere intorno un po' di punti fermi. A me sto Papa che viene dalla fine del mondo (ma al tempo stesso è piemontese....) piace già parecchio. Mi rendo conto che possa essere semplice suggestione, ma vedo che la stessa impressione l'hanno avuta in diversi, di sicuro è una buona cosa. 
Intanto è nato il mio stesso giorno, esattamente 40 anni prima, poi scopro che la mamma di cognome faceva SIVORI.....no via, come Omar, per l'appunto di origini piemontese anche lui...ti piace per forza!!

Siccome siamo andati in sudamerica ho avuto un flash sulle ferie di quest'anno. Mica facile prendere una decisione. Punterei Peru, Namibia, Indonesia, Giappone e Messico, in ordine sparso, ma non nascondo che il Peru mi attirerebbe parecchio. Ora, siccome so che le cazzate che scrivo le leggete in diversi (i potenti mezzi della tecnologia....), se qualcuno c'è stato commenti e mi dica la sua. Ogni meta ha i suoi pro e i suoi contro, sono pronto a valutare tutto....basta partire!
The Clash - Should I stay or Should I go



martedì 12 marzo 2013

Io mi ci sento eccome. Nel bene e nel male.

Poco tempo a disposizione e allora spendo due righe di numero per parlare di un argomento che ha visto una svolta positiva ieri (finalmente) e che da mesi non mi andava giù. La vicenda dei due Marò del battaglione San Marco che erano ingiustamente detenuti in India. Non ho le conoscenze né la competenza per entrare nel merito di quello che è successo, quindi non so dire se siano colpevoli o meno, ma questo ritengo sia assolutamente secondario, visto il comportamento che il governo indiano ha tenuto in tutti questi mesi.
Ed ancora peggio, visto tutti i rospi che il governo italiano ha dovuto ingoiare, senza che né Monti, né Terzi aprissero bocca con parole decise ed inequivocabili a difesa di due nostri connazionali ingiustamente detenuti da un paese straniero.
L'india.
Avessi detto la Cina o gli USA.
L'india. 
Va bene che hanno anche l'atomica e che sono numericamente straripanti, ma sempre dell'india si tratta. Abbiamo fatto la figura dei senza palle per mesi, quindi mi fa piacere infinitamente vedere che Terzi ieri finalmente dichiara che i marò non torneranno in india. E vorrei vedere.
Il primo ministro indiano è infuriato. Gli passerà, credo abbia problemi ben più gravi da risolvere, ma era la presa di posizione che aspettavamo da tempo. Ogni tanto, mondiali a parte, ricordiamoci che essere italiani è anche motivo di orgoglio.

Giorgio Gaber - Io Non Mi Sento Italiano

lunedì 11 marzo 2013

Vulcani di Fango.

Quando la stessa cosa te la dicono diverse persone almeno una riflessione uno la deve fare. E' giusto che uno si domandi se davvero non hanno ragione loro o se invece ce l'hai te. 


La domenica mattina ti alzi all'alba o giù di lì (l'ora e le condizioni in cui sei andato a letto sono solo un trascurabile dettaglio), ti vesti di tutto punto, tecnico al punto giusto, e via, 15-20-25-30 km di camminata nel bosco ti attendono. Quando va bene fa freddo, se è inverno pieno becchi la neve che rende ogni passo una fatica incredibile, se va male diluvia e il problema non è l'acqua di sopra (per quella la cerata è ampiamente sufficiente) quanto quella di sotto: le pozze e il fango in terra ti fanno slittare, sporcare, scivolare e faticare per quattro.
E allora si sembra tutti matti.
Io lo capisco, in effetti l'idea di stare all'asciutto, riposarsi nell'unico giorno in cui puoi farlo, fare le cose con calma, in tuta, senza nessun assillo, attrae tutti. Inclusi i folli scriteriati che si spingono nel bosco in queste giornate. Eppure qualcosa ti spinge ad alzarti...e vale per tutti, per chi fa trekking, chi porta fuori il cane senza fermarsi al giardino sotto casa, per i motociclisti infangati che trovi per strada e per i patiti della mountain bike che faticano come te. Ognuno la vive in modo diverso ma per certi aspetti siamo tutti uguali: stare fermi ci fa venire le bolle e allora basta un modo, uno qualunque per togliersi da casa.

Ieri sera splendido concerto di Roberto Angelini, artista purtroppo poco conosciuto ai più. Per quei pochi che se lo ricordano è rimasta in testa "Gatto Matto" successo commerciale di qualche anno fa, che nulla ha a che vedere col suo repertorio musicale. Non vi ammorbo, ma lascio qui una canzone che fa capire meglio chi è lui, certamente meglio di quanto non facesse "Gatto Matto"....
Roberto Angelini - Vulcano


mercoledì 6 marzo 2013

Siamo stanchi e fuori forma.

Ormai da più di un decennio sono un assiduo frequentatore di quel "meraviglioso" mondo che sono le palestre. Non si vede per nulla, lo so benissimo, ma questo è un aspetto tanto banale quanto secondario nello spunto che ho avuto oggi (stavolta non in sauna, stavo semplicemente entrando in palestra...).
In questo lungo lasso di tempo ho avuto modo di notare come la popolazione dei patiti di fitness sia in parte cambiata negli anni, mantenendo però tutta una serie di peculiarità che la rendono varia come pochi altri aggregati di persone. Così, a braccio, ci sono queste tipologie umane:

I CONVINTI: li riconosci dall'abbigliamento che spesso è stratificato a seconda dei gruppi muscolari che allenano. Ma li riconosci anche dai grugniti belluini che lasciano partire ogni volta che sollevano o posano un bilanciere ed anche dalle volte che si rimirano allo specchio muovendo uno qualunque dei muscoli del corpo. Ridono raramente, parlano solo con loro simili (salvo guardarti senza capire cosa tu ci faccia lì) e li trovi a metà allenamento nello spogliatoio a mangiare tonno al naturale che ha il sapore del tupperware in cui era contenuto. IMPRESCINDIBILI.

I FASHION VICTIM: li trovi solo nelle palestre più in; l'abbonamento è niente in confronto alla spesa che affrontano per abbigliamento e accessori. Quanto alle donne, le vedi a fare addominali e correre sul tapis roulant che paiono sulla croisette a Cannes tanto sono truccate e perfette. Sudare poi non è contemplato, sospetto siano forniti di una sistema di aerazione della pelle ignoto a tutti gli altri esseri umani. IMPECCABILI.

GLI ADDETTI ALLE PUBBLICHE RELAZIONI: indiscutibilmente la mia categoria; puntate in palestra frequenti ma limitate come tempi, assoluta padronanza dell'identità di ogni essere umano che frequenta il centro, fisico per nulla coerente con l'abbonamento pluriennale. Assidui frequentatori del centro benessere, quando c'è, sennò li trovi negli spogliatoi quando meno te l'aspetti, o subito fuori, che parlano con l'idraulico che passava di lì per caso. I più subdoli sembrano spesso sudati (ma si tratta di acqua che si sono tirati addosso per rinfrescarsi...) per far credere di aver sostenuto pesanti sessioni di allenamento, quando hanno mollato gli attrezzi a metà della prima serie. Pretendono di bilanciare il costo dell'abbonamento con lo sfruttamento prolungato della doccia. SERENISSIMI.

LE MILF DA PALESTRA: solitamente presenti sull'ora di pranzo, facilmente confondibili con le fashion victim, si differenziano da queste/i perché la palestra è solo un mero artificio per puntare qualche aitante giovane; squadrano la preda anche nel mezzo dell'addominale più faticoso, lo seguono in ogni angolo e poi fingono di avere bisogno di una mano o di ignorare la posizione di un attrezzo per stabilire il contatto. A quel punto, una volta caduti nella loro rete, rimpiangerete una sessione di allenamento di 4 ore tenuta da hulk hogan (si parla per sentito dire ovvio.....). ADORABILI.

GLI ASOCIALI: per loro non esisti. Che in palestra ci sia la stessa folla della spiaggia di Viareggio a Luglio o che sia tutto deserto a loro non cambia niente. Le cuffie non sono un accessorio, ma un vero e proprio organo che non è possibile separare dal corpo. Se provi anche solo a chiedere se hanno da fare molto ad una macchina o rispondono a monosillabi o scappano perchè stai invadendo la loro privacy. A volte ridono ma solo perchè così evitano di parlare e rispondere (non si devono togliere le cuffie almeno). Gira voce che i più ascoltino Gigi d'Alessio, ma non è confermata. INTENDITORI.

I TEMERARI: possono anche far parte di una qualunque delle precedenti categorie, ma negli spogliatoi il vero temerario lo riconosci subito. Il pavimento è sporco come le fogne di Calcutta e loro camminano scalzi come nulla fosse, non usano l'accappatoio nemmeno sotto minaccia di morte e si asciugano col rotolone regina che trovano fuori dai bagni (a volte con la carta igienica). Però bisogna dirlo, la passata di deodorante non manca mai. OCULATI.

LE CASALINGHE DISPERATE: al primo sguardo capisci subito che preferirebbero essere in un gulag piuttosto che a fare esercizi. Spesso ci si trovano perchè mollate dall'amica con cui avevano concordato di venire per "un anno intero". A volte si fanno violenza su consiglio medico. Sempre hanno questa espressione disperata che ti fa porre serie domande su come sia possibile che ancora non abbiano incendiato tutto. TESTARDE.

GLI AEROBICI: andrebbero separati in due sottocategorie, quelli che fanno solo tapis roulant, cyclette e simili in palestra, sudano come Zidane alla finale dei mondiali e guardano le macchine per i pesi come se fossero oggetti volanti non identificati. Poi ci sono quelli che arrivano, si cambiano e vanno a correre fuori, salvo tornare in palestra a docciarsi a fine corsetta, col fare di quelli che, nel frattempo, hanno davvero visto come gira il mondo, mica come i coglioni che stanno al chiuso a sudare. VELOCISTI.

I MANIACI DEL CORSO: inorridiscono solo a sentir parlare di sala pesi, ma come sentono TRX, GAG, TBW, Jump, Zumba e simili si sentono a casa. Tendono ad essere settari e parlare solo tra seguaci della stessa disciplina, maturando un odio profondo per gli altri corsisti. Se entri nel gruppo non puoi più uscirne, pena la morte violenta. Per entrare invece non basta frequentare il corso: devi partecipare almeno a un paio di cene di quelle con susseguente serata a base di latino-americano (anche se il corso è spinning). INQUADRATI.

Potrei andare avanti ore con le tipologie...ma forse è il caso che mi fermi, tendo ad essere prolisso....

Franz Ferdinand - Walk Away