Scrivo di nuovo, di getto, perchè assurdamente colpito da una tragedia che poteva coinvolgere chiunque di noi.
Quasi 300 persone che stavano spostandosi per lavoro, per andare in vacanza in un paradiso tropicale, per tornare a casa.
Un aereo pieno di civili, un aereo pieno di bambini (circa 80) abbattuto dalla follia di un missile terra-aria.
E in tutta sincerità, quale sia la parte che lo ha lanciato, se lo ha lanciato per sbaglio o meno, credo sia del tutto trascurabile.
Spero solo che non sia successo invano, che la comunità internazionale si mobiliti davvero, non solo con conferenze stampa ed annunci di facciata come fatto finora.
Spero ci sia una mobilitazione vera che porti a dei risultati.
E non ne parlo certo adesso per via dell'aereo.
La cosa riguarda e riguardava tutti noi anche prima. Ci riguarda come mondo civile, nello stesso modo in cui ci riguarda la guerra civile in Siria che sta distruggendo una nazione che mi dicono essere stata meravigliosa.
Ma continua a non succedere nulla.
E allora per me e per tutti gli amici che di qui a breve prenderanno un aereo per lavoro, per tornare a casa, per intraprendere un viaggio questa paradossalmente rischia di essere una notizia tranquillizzante, che di sicuro adesso ci sarà molta più attenzione e correremo meno rischi.
Questo è il paradosso, arrivare anche solo a poter pensare che una notizia del genere, egoisticamente, possa avere qualcosa di rassicurante.
Qualcosa che solo a scriverlo fa venire i brividi.
300 morti che non mi rassicurano affatto.
U2 - Sunday bloody sunday