«Nightbook è un percorso, ogni brano è il capitolo di una storia, la sfaccettatura di un prisma, uno sguardo possibile sulle esperienze che appartengono al lato più onirico, più interno di noi stessi. È un sogno dove tutto può accadere»
Così, lo stesso Einaudi, parlava di questo album, certo più introspettivo e mistico del precedente, Divenire, che comunque gli aveva garantito grandissimo successo.
Figlio e nipote di personaggi famosi, Einaudi non ha certo cercato la via facile del successo commerciale. La sua musica è forte ma colta, delicata e decisa.
Non amo la definizione di musica d'ambiente, perchè credo che la musica non possa mai essere un riempitivo, un sottofondo a qualcosa di più importante. Piuttosto la musica sa essere protagonista, al massimo co-protagonista ed è questo il motivo per cui ad ogni particolare momento della nostra esistenza, oppure della nostra giornata, si abbinano musiche e composizioni diverse.
Tutto questo per dire che anche la musica classica, anche brani strumentali, devono assumere la dignità che meritano (anche se, poi, io credo abbiano statura sicuramente maggiore della musica leggera).
All'estero Einaudi è molto famoso ed invero è stato anche insignito di alte onorificenze della Repubblica, ma, non incontrando il grande pubblico, se ne sente ben poco parlare.
Questo non toglie che, tutte le volte che sono andato a vederlo, abbia trovato i teatri pieni di gente entusiasta, assetata del suo pianoforti e degli archi inseriti nei suoi pezzi.
Per inciso, nessuno lo confonda con Giovanni Allevi, vengono troppo spesso accomunati come se la mancanza di testi potesse da sola essere un motivo, ma sono lontanissimi. Io Allevi non riesco ad ascoltarlo, mentre invece adoro Cacciapaglia (per la serie consigli d'ascolto).
Poggio: Snow Prelude no. 15 e Lady Labyrinth, semplicemente perfette, da ascoltare in loop.
Buca: chiamarla buca mi fa un po' effetto, ma se devo citarne una direi The Tower.
Ludovico Einaudi - Lady Labyrinth