Soluzioni sinceramente non ne ho (anche perché sennò non ero qui a scrivere).
Dubbi invece parecchi. Ne ho e ne ho avuti prima, addirittura durante e dopo quest'ultima tornata di elezioni politiche. Dubbi su chi votare in primis, come credo che, in questa distorta fase politica italiana sia giusto e sacrosanto. Dubbi sulla piega che prenderà la situazione politico-economica italiana dopo questo voto.
Faccio una doverosa premessa: non sono competente in politica e lo sono ancor meno in campo economico, quindi chiedo anticipatamente scusa se dovessi in qualche modo dire qualche castroneria o essere approssimativo in qualunque modo. Detto ciò mi preme osservare come, il giorno dopo le elezioni, ascoltanto Radio 24, leggendo giornali e seguendo le più svariate trasmissioni TV, sento quasi più parlare di MERCATI, di quanto si muove lo spread, di come l'Europa reagisce al voto ITALIANO. ITALIANO lo scrivo maiuscolo, perchè mi pare che in parecchi si stiano dimenticando che si tratta di elezioni politiche italiane, di circa 50 milioni di votanti che esprimono il loro parere, che non ha nulla a che vedere coi mercati, con lo spread e con l'europa, ma che devono essere rispettate a prescindere. A nessuno sembra freghi niente di capire e domandarsi perchè è successo questo: si parla di ingovernabilità (verissimo), di situazione peggiore in assoluto, di grandi coalizioni: dobbiamo forse flagellarci perchè questo è il parere espresso dagli italiani? Non mi sembra giusto che si facciano valutazioni di merito su qualcosa che è ancora tutto in divenire: un commento è una cosa, un giudizio è ben diverso. Ho sentito troppi giudizi che volevano travestirsi da commenti. Da italiano, senza colore o appartenenza, questo mi dà molto fastidio.
Seconda considerazione: il voto espresso ha evidenti effetti e ripercussioni su ognuno dei movimenti politici che si sono presentati, vediamoli caso per caso:
Rivoluzione Civile, Fini-FLI, UDC, Centro Democratico etc etc: non me ne voglia chi li ha votati, ma è uno dei pochi (forse l'unico) motivi per cui esulto alla fine del voto. La parabola discendente di Fini, gli sfondoni di Di Pietro, la presunzione di Ingroia (che per ora non molla la poltrona di magistrato, solo in Italia...), Casini col suo Nuovo Centro. Tutti personaggi di cui, in parlamento, di certo non si sentirà la mancanza. Piccolo, piccolissimo risultato, ma tant'è.
PDL: La si può pensare come si vuole, ma non più di 3 mesi fa in Italia stavano forse al 5 %. E' vero che in campagna elettorale se parti dietro qualcosa lo guadagni e a stare davanti ci rimetti sempre, ma il risultato delle urne sul partito di Berlusconi non se lo aspettava nessuno. A dispetto dei proclami, forse non se lo aspettava nemmeno lui. La base no di certo. Io, nel mio piccolo lo reputo ormai ben poco credibile. Invece ha strappato un risultato che metterà in seria difficoltà chi vuole governare il paese. Ridurre il tutto al rimborso dell'IMU o all'essere allocchi di chi lo ha votato mi pare sostanzialmente ingiusto, credo che ci si debba seriamente interrogare sulla presenza di alternative credibili a Berlusconi per l'elettorato di centro-destra (visto anche il risultato nullo delle altre formazioni, da "La Destra" a Forza Nuova, passando per Casa Pound). Parlando con molte persone ho scoperto tanti delusi dal PDL, ma pure alcuni che, lontanissimi per ideologia sia dalla sinistra che da Grillo, non avevano alternative (secondo loro) al votare PDL "turandosi il naso" (cit.).
PD: Si potrebbero fare le considerazioni di cui sopra e ribaltarle esattamente. Pochi mesi fa erano i vincitori incontrastati delle elezioni: poi, pagando un candidato debole (secondo me), una campagna elettorale pressoché nulla e una serie di autogol mediatici sono arrivati a questo voto risicato. Ho sentito molti lamentare e incolpare il PD di non aver voluto Renzi, che (probabilmente) avrebbe vinto le elezioni con margini ben diversi. Non sono d'accordo: le primare del PD hanno visto una grande partecipazione popolare che, con una maggioranza SCHIACCIANTE ha decretato la vittoria di Bersani: la riflessione che l'establishment del PD dovrebbe fare (a mio ininfluente parere) è come mai i candidati che il partito, che la base sceglie con netta prevalenza, non piacciono poi a nessuno e finiscono per risultare autogol. Credo che una riflessione in tal senso possa essere molto più costruttiva che non il semplice "Bisogna essere deficienti per votare Berlusconi ancora!" (sentito personalmente reiterate volte....). Magari a quel punto si vincono anche le elezioni.
M5S: I veri vincitori delle elezioni. Un risultato oltre ogni aspettativa, i veri interpreti del malcontento generale che regna nel paese riguardo alla politica. Ora li aspetta il compito più difficile, dopo promesse, comizi, urla in piazza, ora è il momento di darsi da fare seriamente per mettere in pratica. Molti hanno riposto speranze in questo movimento al punto che chiamarlo voto di protesta mi pare riduttivo. Se contiamo che hanno preso il 25 % e che l'affluenza media delle politiche supera solitamente l'80% con facilità, mentre stavolta ci si è fermati a poco oltre il 75%, arriviamo a un 35% abbondante di italiani che non ne possono più di questo modo di fare politica. Questo, oltre ogni altro dato deve fare riflettere.
Monti: il professore non ha sfondato; sarebbe semplice dire che la politica di austerità non ha pagato, io credo che oltre a questo abbia pagato il fatto di essersi legato a personaggi che, con la loro pochezza, lo hanno portato a fondo e gli hanno tolto credibilità. Quel poco che ha preso lo ha preso tutto da solo, tanto valeva slegarsi dei "delfini" di turno.
Ne avrei milioni di altre da dire, rimangono comunque valutazioni personali e più o meno condivisibili. Certo che alcuni dati dovrebbero far riflettere, oltre le solite dichiarazioni di facciata.
The Rapture - It takes time to be a man