mercoledì 24 aprile 2013

Anche TROP PLAYERS

Troppo tempo che non scrivo. 
Periodo fitto di impegni...matrimoni, lavoro, trekking e raduni AnM....
Nel mezzo ci si infila la vita di ogni giorno che ti ricorda quanto questo paese stia annaspando grazie a chi ci governa (vedi le pantomime per l'elezione del presidente della repubblica), ma anche, in parte, a chi lo vive.

No via, basta discorsi seri, ragioniamo di calcio. Con la stagione che sta per decretare i verdetti finali (di scudetto ancora non si parla, guai), è interessante vedere come stia prepotentemente ritornando d'attualità il calciomercato e, con esso, i discorsi sui top player alla Juve. Di nomi se ne fanno a caterve, vediamoli uno a uno:

Ibrahimovic: il gigante svedese negli ultimi giorni sembra in pole position per vestire la casacca della Juve. Di sicuro non è tra i miei preferiti. Intendiamoci, a me non frega niente di tutti gli aspetti legati al "tradimento" di calciopoli. Da lui non mi sarei aspettato niente di diverso. Da lui. I miei dubbi non sono nemmeno di natura tecnica perchè qualunque cosa se ne possa dire è un giocatore determinante e che sposta gli equilibri. Sono convinto sarebbe anche perfetto nel modo di giocare di Conte, ma questo è un discorso che ha poco senso, il mister ha dimostrato di saper ottimamente adattare il modo di giocare ai calciatori a disposizione. Ho piuttosto grossi dubbi sulla valenza tecnica ed economica insieme dell'operazione, ha 31 anni, faremmo uno sforzo economico enorme per un calciatore che non ti potrà garantire che 3 anni (se va bene) della sua carriera. Non mi convince...

Sanchez: lo stipendio pare in linea con i parametri, si dice non costi nemmeno cifre esose. Probabilmente sarebbe la via per passare al 4-3-3 in maniera netta. Ma non è un vero bomber e a Barcellona non ha pienamente convinto: di lui ad oggi rimane "solo" un super-campionato a Udine: un po' poco per basarci una campagna acquisti secondo me.

Cavani: un fenomeno. I numeri non mentono mai e questo ha numeri spaventosi. Da quando, acquistato dal Napoli, gioca da centravanti puro, non è mai sceso sotto i 20 gol a stagione in campionato (da aggiungere agli altri). Gioca con la squadra, corre come un terzino ed ha comportamenti quasi esemplari. Unica controindicazione, COSTA UN BOTTO DI SOLDI. Rimarrà, per noi, un sogno e basta, ma sarebbe davvero il crack del mercato...

Jovetic: a inizio anno avrei fatto carte false per averlo, adesso sono perplesso. Le qualità tecniche sono indiscutibili, l'età è dalla sua parte. Ma palesa continui malanni fisici anche in stagioni in cui gioca solo nel week-end, attraversa spesso passaggi a vuoto che durano settimane, pur riuscendo comunque a buttarla dentro con (relativa) frequenza. Non lo so, rimango convinto sia un ottimo acquisto, ma di sicuro non a 30 milioni (o giù di lì) come vorrebbero a Firenze. Tant'è che ho già sentito molti, di fronte alla crescita di Liajic e al prossimo innesto di Beppe Rossi, gridare che "può andare dove vuole si fa anche senza...". E' vero che a Firenze sono volubili ma qualcosa vorrà dire....

Suarez: insieme a Cavani il top cui si possa aspirare. Segna caterve di gol ovunque e contro chiunque. Un carattere complicato (ma da noi sarebbe un'altra storia...), ma ha i crismi del vero centravanti: piedi buoni, gran fiuto del gol, capacità di adattamento, tiro da fuori e fantasia. Secondo me, se esistono i margini di manovra, è da prendere a occhi chiusi, ma la vedo parecchio dura.

Gomez: il tedesco è un cecchino incredibile e pare venga via da Monaco di corsa. Peccato che in Italia sia da testare ex-novo e che viaggi sui 33 anni. Dovesse palesarsi un'occasione come fu Klose per la Lazio (non credo, ma chissà), allora è da prendere di corsa, altrimenti meglio pensare ad altro...

Lewandovski: ora che il Bayern ha preso Gotze spendendo due spiccioli forse sul polacco molla la presa, ma ho comunque l'impressione che costi sempre troppo per le nostre casse, anche se tecnicamente e tatticamente mi sembra un giocatore molto interessante, ma ammetto di averlo visto poco giocare in confronto a tutti gli altri...

Higuain/Benzema: li metto insieme perchè credo siano soluzioni al limite dell'impossibile. Tutti gli anni si vocifera di loro trasferimenti che poi saltano sistematicamente. Sarebbero comunque due GRANDI centravanti che prenderei di corsa (soprattutto il francese...poi i francesi alla Juve....). Probabilmente rimarranno sogni, ma chissà, se Mourinho va via da Madrid.....

Ho dimenticato qualcuno????

Roberto Angelini - FioriRari

venerdì 12 aprile 2013

Esperienze di condivisione

Non ce la posso fare. Mi tocca tornare sul tema della palestra perchè è in quei momenti che veramente capisco come mai l'italia va a rotoli. Vedi cose che nemmeno rutger hauer in "blade runner" aveva mai visto. E quel che è peggio è che ti tocca soffocare quel misto tra sogghigno e disperazione che cercano di farti capolino in viso.

Ma voglio essere più chiaro; aggiorniamo la lista dei personaggi visti in palestra con tipologie molto specifiche, ma non uniche, che entrano prepotentemente nel novero degli imprescindibili:

- la coppia che fa palestra insieme: arrivano insieme con aria soddisfatta, si separano solo per gli spogliatoi (maledetti!!) al punto che chi si cambia prima aspetta fuori che l'altro/a abbia finito. Non si mollano un secondo e non smettono un attimo di parlarsi fitto fitto. Spesso e volentieri sono inguardabili; i due che vedo abitualmente sono anche peggio: lui, versione 2013 di "Gorilla nella nebbia", ma qui l'unica nebbia è quella che c'è tra lui e lo specchio perchè evidentemente non vede come si veste e come si concia i capelli, stazza imponente e andatura pachidermica, lei invece si muove come un facocero affamato convinta di essere la più bona di tutte, preoccupandosi che la scollatura non sia troppo generosa in modo che la guardino in troppi (ti guardano solo per prenderti per il culo, stammi serena e copriti);

- il tamarro giovane, piercing nei posti più assurdi, esaltazione nell'affrontare manubri e bilancieri, capelli alla el shaarawi e tatuaggi al limite dell'improponibile (come si fa a tatuarsi la scritta FUMARE? Ma non ce l'hanno una casa da cui volarli fuori?). Tempo a disposizione infinito, di solito si presentano a coppia e parlano di motorini truccati che arrivano a fare 180 km/h col vento a favore. Il top è quando negli spogliatoi si rivestono senza doccia, due spruzzi di deodorante e via, pronti per nuove avventure (o forse il deodorante è OUST, NON COPRE GLI ODORI, LI ELIMINA!);

- quelli convinti che la palestra sia vuota: ammetto che la categoria è un po' forzata, sono pochi ma sono gioie per gli occhi (?) quando li vedi. Ieri per esempio mi salta all'occhio lui: infradito d'ordinanza, costume sundek floreale lungo fin oltre il ginocchio, canottiera hippie come quella nella foto qui sotto, cappellino da guerrigliero sudamericano e andatura alla tony manero. Io mi domando solo una cosa, ma perchè se decidi di vestirti così non prendi in considerazione di andare in palestra di notte oppure trasferirti in Honduras?


Ce ne sarebbero ancora tanti, ma mi tengo altre categorie per dei post futuri, non credo avrò difficoltà ad aggiungerne!

Bon Iver - The Wolves (Act I & II)


mercoledì 10 aprile 2013

Fiumi di parole

Sopravvissuto a un fine settimana alcolicamente devastante, in cui si è avuta la dignità di variare dalla birra, al superalcolico fino al vino e alle bollicine del Vinitaly, sono di nuovo in grado di scrivere.
Aver visto da vicino una delle massime icone trash della sottocultura popolare italiana, AL BANO, con tanto di panama bianco in testa e sorriso sornione di chi la sa lunga, è stata un'esperienza direi quasi mistica, almeno quanto l'aver scosso per 30" il bagno sebach con lo sposo dentro, fra l'ilarità generale.
Archiviamo e "passimm innanz".

Oggi faccio una classifica, visto che le adoro e non ne ho ancora fatte una. L'occasione mi è data dalla presenza, domani 11 aprile 2013, di Amelie Nothomb alla libreria Feltrinelli di Firenze, per presentare il suo nuovo libro. Lei è, senza alcuna ombra di dubbio, una delle mie scrittrici preferite, per la maggior parte di ciò che ha scritto. Oggi apro una finestra sulle mie preferenze letterarie con i miei 10 libri preferiti. Non ci sono molte scelte banali, o forse si, alcune magari lo sono molto di più di quanto io non creda....non faccio alcun riferimento alla trama ovviamente...

10. Le particelle elementari (Michel Houellebecq), grande libro, scrittura abbastanza complessa, per un romanzo con uno stile di scrittura, idee e soluzioni uniche in letteratura, peccato che si sia perso progressivamente tanto che gli ultimi lavori, come "La possibilità di un'isola" sono pressochè illeggibili;

9. Come sono diventato stupido (Martin Page), un autore pressoché sconosciuto, il libro è in ristampa da una vita (se lo trovate è solo perchè è una rimanenza in libreria), ma con spunti assolutamente meritevoli. Anche in questo caso, poche e trascurabili tracce lasciate dall'autore nel resto della carriera....

8. Una cosa divertente che non farò mai più (David Foster Wallace), qui ho avuto grandi difficoltà nella scelta del libro da inserire di DFW; mi piacciono praticamente tutti, allora sono andato al primo amore, il primo che ho letto di lui e che mi ha tramortito come solo un buon libro sa fare: un modo di scrivere e di affrontare ogni argomento con un acume ed una ironia incredibili. Peccato che non avremo più nessun nuovo libro da leggere;

7. Storie di ordinaria follia (Charles Bukowski), un'icona. Non c'è altro modo di definirlo. Imprescindibile sia per le poesie che per la sua produzione in prosa. Adoro il suo modo asciutto e incisivo di parlare della vita di ogni giorno, con quel sarcasmo amaro che lo caratterizza. Un passaggio obbligato per chi è appassionato di letteratura;

6. I fratelli Karamazov (Fedor Dostoevskij), quando si dice l'importanza dei classici. Nonostante sia un libro "importante" come mole, nel suo genere è qualcosa di inarrivabile. Se i classici fossero tutti come questo credo che i professori faticherebbero molto meno a scuola ad insegnare letteratura, invece purtroppo poi ti imbatti nel verismo e la magia dei Karamazov scompare...ma non va dimenticata!

5. Survivor (Chuck Palahniuk), la sua produzione ormai è talmente ampia che, come per Stephen King, viene il dubbio che i libri ormai glieli scriva qualcun altro. Ogni tanto sforna qualcosa di molto stimolante, ma il livello medio si è abbassato dai primi 3-4 libri, capolavori assoluti uno dietro l'altro. Certo, scrivere per tutti la vita roba come questo, Fight Club, Invisible Monsters e Soffocare sarebbe stato impossibile, ma la speranza si sa...

4. Igiene dell'assassino (Amelie Nothomb), eccola qua, ai piedi del podio, la piccola belga/giapponese. Una personalità spiccata, libri che non sono descrivibili e, viste le loro dimensioni, si fa davvero prima a leggerli che a far capire di cosa parlino. Come inizi non smetteresti mai e non si capisce come possa partorire certe storie. Genio.

3. Shantaram (Gregory David Roberts), "a rush of blood to the head". L'unico modo per descriverlo. Oltre 1200 pagine da cui non riesci a staccarti mai, dal primo momento in cui lo apri alla fine. Roba che se non fosse per la pesantezza vorresti rileggerlo più e più volte e lo chiudi solo perchè il peso ti grava sulle braccia!

2. L'opera struggente di un formidabile genio (Dave Eggers), probabilmente il giovane scrittore americano più famoso e promettente. Un libro tristissimo e sconvolgente insieme, un romanzo che va molto oltre il titolo straordinario che a suo tempo mi convinse a comprarlo e leggerlo. Oltretutto Eggers si conferma libro dopo libro, un motivo in più!

1. Insostenibile leggerezza dell'essere (Milan Kundera), inarrivabile. Forse l'unico libro che ho letto 3 volte, per di più sottolineando, perchè ogni volta apri gli occhi su passi diversi, su aspetti e storie diversi all'interno della storia principale. O lo si ama follemente o lo si detesta, non ci sono vie di mezzo.

Ecco, con molta fatica questi sono i primi 10 (ne potrei mettere 100 come Baricco in fila, ma forse è un lavoro troppo pretestuoso...), magari potrei fare lo stesso con i film....

Bugo - Nel giro giusto

venerdì 5 aprile 2013

Noi siam corrente elettrica....

Aggiorno di rado, purtroppo le tante cose da fare mi rubano tempo e non mi piace scrivere post tirati via. Settimana nuova, sempre se torno da quest'addio al celibato devastante che mi aspetta, prometto di aggiornare con più frequenza il blog. Tanto qualche cagata da scrivere la trovo, quello non è mai stato un problema.

Proprio il lavoro, nella giornata di ieri, mi ha dato lo spunto per questo post, che sento molto mio, trattando di una fase dell'adolescenza che tutti abbiamo vissuto (più o meno). IL MAGICO MONDO DEI LOCALI NOTTURNI. Si perchè chiamarli discoteche ormai è demodè (par d'essere la nonna che parla col nipote), fa sentire più vecchi anche senza avere bimbiminkia davanti. 

Ieri ero ad Aulla per lavoro e chiunque abbia bazzicato qualche locale negli anni '90, sa che Aulla è nota ai più solo per un motivo: DUPLE' (PAURA). Confesso di aver vagato un po' nei meandri della METROPOLI  per vedere se trovavo questo mausoleo della techno (ora qualche purista dirà che è una cazzata, non si trattava di techno ma di un altro genere etc etc....) e fare una foto. Ammetto di non esserci riuscito, ma il vagare mi ha comunque dato lo spunto per fare una carrellata mentale sulle "sale da ballo" che ai tempi andavano per la maggiore.... come mia abitudine ora li passo in rassegna e perdonatemi se dimentico qualche posto a voi caro....potete sempre aggiungere roba!

Happyland: non potevo non cominciare da lui, il mio battesimo in merito di locali, dal pomeriggio della domenica in giacca (con annesse saponate epiche), al torquemada notturno. Qui, prima che altrove, ho visto le mie coetanee arrivare imbacuccate fino al collo e oltre, infilarsi in bagno con lo zaino e uscire nude stile spiagge bianche d'agosto....un luogo imprescindibile;

06 / Pacha / Georgia Club / Panda / Byblos: li metto tutti insieme solo perchè rappresentavano gli unici divertimenti di Prato (e dintorni) in quel periodo; allo Zero (abbreviazione amichevole) la gente più convinta, al Pacha l'elite, al Georgia le feste delle scuole, roba che ancora mi vengono i brividi se ci ripenso;

Meccanò: lui va da solo, perchè gli anni in piccionaia sono qualcosa di non raccontabile: un posto minuscolo, caldo in maniera indescrivibile, eravamo sempre i soliti lì dentro tanto che pareva di essere a una festa in casa, eppure ogni venerdì potevi rimettere l'orologio. Quante coppie son nate in quel buco...

Villa Kasar / Central Park / Gallery: i parenti poveri del meccanò...ci andava sempre meno gente, non hanno mai tirato per troppo tempo, ma in un modo o nell'altro hanno retto per anni (qualcuno per decenni!), a volte anche con serate memorabili....

Tutta la versilia: nominare i locali è inutile, molti non hanno mai cambiato nome e vanno anche adesso, altri hanno cambiato mille gestioni fino a scomparire, certo che le serate con Jerry Calà in capannina hanno un che di vissuto che non ti puoi dimenticare....

Kama / Duplè: li metto insieme, roba che a qualcuno è entrata in testa al punto che al ventennale c'erano le solite facce di due decenni prima (mi si dice...io non c'ero). Di sicuro erano tra gli adesivi più ambiti per i motorini!

Insomnia / Jaiss: per qualcuno semplicemente erano un tempio, per altri ribattezzati il paradiso del Tamarro con la t maiuscola (dagli torto...). Non c'ho mai messo piede, ma i nomi stampati sui bigliettini me li ricordo ancora....e poi via...c'era FRANCHINO!!!

Impero / Tendenza / Fitzcarraldo / Casa Cantoniera / Katinka / Taotec: per la serie W LA TRASFERTA, alcuni noti altri meno, alcuni ancora aperti altri sprangati, ognuno a suo modo ha avuto un periodo in cui pareva che se non c'eri stato eri l'ultimo degli stronzi (io ovviamente ero sempre tra i primi...degli stronzi....). Il katinka per me poi era una icona assoluta: alternava serate dance a liscio con età media over 70...roba di altissimo marketing...;

Concorde: lo metto da solo, per forza. Un numero di piste imprecisato, subito fuori dal casello di Chiesina Uzzanese (serve a qualcos'altro se non per andare al Concorde o al Don Carlos?), gente completamente fuori che ballava techno a 5 metri dagli anziani in pista per il liscio...un passo avanti anche al Katinka...ho le lacrime se ci ripenso...

Don Carlos / Sporting: quando ancora il vocabolo MILF non era di dominio pubblico, quando si parlava semplicemente di TARDONE, qui pare avessero il copyright: a volte non importava nemmeno entrare, ti affacciavi nel parcheggio, visto e preso....

Ocafioca / Mamamara / Karin Caffè / Tinapica: per la serie la nightlife di Prato alla riscossa, una vita media paragonabile a quella delle farfalle, clientela non varia, di più ed il tentativo, vano, di ridare qualcosa da fare alla gente di Prato.....

Space Electronic / Cocoloco: uno strafamoso e ancora in auge, l'altro molto meno, ci andavi solo ed esclusivamente se ti interessava la straniera devastata....


Mi fermo perchè me ne vengono a mente altri di continuo, ma rischio di scrivere fino a domattina....ovviamente nella maggior parte non ho voluto scrivere i posti che ho personalmente frequentato...


Duplè Paura - Noi siam corrente elettrica